5 modi di prendere appunti

Da più di un anno utilizzo Evernote per memorizzare qualunque tipo di nota: appunti, link, ritagli di pagine, todo, PDF e ecc. Ultimamente, complice anche l’entusiasmo con cui ho abbracciato ownCloud, sto ripensando il mio sistema di note e appunti. Ho preso in considerazione 5 applicazioni che si possono suddividere grosso modo in 2 categorie: i classici block notes e le pinboard.

Block notes

Evernote fa senz’altro parte di questa categoria. Ci sono dei taccuini, eventualmente raggruppati in stack. Nei taccuini si creano note testuali, alle quali è consentito allegare immagini, PDF o altri file. Tag e ricerche (anche sul testo scritto a mano contenuto nelle immagini caricate) ne fanno uno strumento utilissimo per archiviare e rintracciare qualunque cosa, ma a mio avviso la vera forza di Evernote sta nelle tante piccole applicazioni che lo alimentano: le estensioni del browser per ritagliare pagine e link (il clipper e Clearly), che diventano note e possono essere modificate; le app mobili che consentono di caricare le immagini fatte col dispositivo, eventualmente dopo averle ritoccate; i client nativi per Windows e Mac (purtroppo non c’è GNU/Linux). Gli unici problemi di Evernote derivano dal fatto che si tratta di un servizio cloud e come tale pone problemi di privacy e possesso dei dati.

Pro
tante features, tanti modi di catturare pezzi di informazione, ottima sincronizzazione fra i dispositivi, ampia accessibilità.
Contro
la corporation dietro Evernote ha completo accesso ai nostri dati e ne è anche il vero possessore.

Se invece si vuole un blocco note privato l’alternativa è un’applicazione per il proprio desktop. Io uso KDE sul quale è disponibile un block notes testuale molto semplice che si chiama KJots, ma la tipologia è talmente comune che esiste qualcosa di simile su ogni sistema operativo. In KJots le note sono “pagine” raggruppate in blocchi detti “appunti”. Il tutto viene salvato in file HTML nella cartella ~/.kde/share/apps/kjots/, quindi nella propria home directory sul filesystem, così è facile sincronizzare i dati fra più postazioni tramite ownCloud, DropBox, GDrive ecc.

Pro
sempre accessibile sul desktop, anche offline; i dati rimangono nel nostro pieno possesso.
Contro
poche features, le note sono esclusivamente testuali, senza possibilità di allegati; dati non accessibili comodamente in mobilità (si dovrebbero aprire i file HTML eventualmente posti su un servizio cloud).

La terza soluzione della categoria è fornita direttamente da ownCloud e per certi versi è la più interessante. Attivando l’applicazione Note, uno dei plugin standard della piattaforma, abbiamo un semplice blocco per appunti disponibile direttamente nell’interfaccia web di ownCloud: note testuali raggruppate in categorie, nient’altro che file di testo raccolti in cartelle. Tramite web si possono gestire le categorie e naturalmente creare e modificare le note. Con un semplice linguaggio di markup si aggiungono testo formattato, link, immagini, con la potenzialità di creare collegamenti alle risorse disponibili sul proprio cloud quali PDF, foto e altri documenti.

Figure 1: ownCloud note

Figure 1: ownCloud note

Figure 2: ownCloud note edit

Figure 2: ownCloud note edit

La cosa interessante è che, trattandosi di semplice testo dentro cartelle, si può gestire tutto tramite un client webdav e un text editor: su KDE con Dolphin e Kate, su Android con l’ottimo ES Gestore File che incorpora nativamente funzionalità di text editing. Quindi una soluzione al 100% cloud e multipiattaforma.

Pro
pur trattandosi di testo semplice in qualche modo sono supportati gli allegati; i dati rimangono nel nostro pieno possesso e sono ampiamente accessibili da software e piattaforme diverse, anche in mobilità.
Contro
povero di features rispetto alle soluzioni commerciali.
Figure 3: ownCloud note Android

Figure 3: ownCloud note Android

Figure 4: ownCloud note Android edit

Figure 4: ownCloud note Android edit

Pinboard

Le applicazioni di questa categoria hanno un approccio più visuale rispetto ai block notes, che sono più orientati al testo. Una pinboard è uno spazio su cui attaccare e disporre testo, immagini e allegati: la classica bacheca, di quelle che vanno molto nei film e nelle serie TV.

SpringPad è uno dei servizi cloud commerciali attualmente più significativi della categoria. Non solo è ricco di funzionalità e molto social, ma è anche esteticamente impressionante e quindi molto piacevole da usare. Non c’è un solo tipo di nota, ma si va dal testo con liste e checkbox a link, immagini e allegati, per finire con note molto specifiche e strutturate come ricette, vini, schede di film, video di Youtube e addirittura oggetti di shopping. Oltre alle classiche visualizzazioni a griglia o lista c’è appunto la pinboard, dove si possono disporre visualmente le note in una bacheca molto bella ed elegante con l’aggiunta volendo di etichette e testo. Il tutto è corredato da un’eccellente applicazione mobile che supporta pienamente la pinboard.

Pro
tante features, funzionalità social di pubblicazione e condivisione, visivamente impressionante e naturalmente accessibile via web e app native su tablet e smartphone.
Contro
come per Evernote, si cede il possesso dei dati in cambio dei servizi.
Figure 5: La bacheca di Homeland

Figure 5: La bacheca di Homeland

Figure 6: Una bacheca con SpringPad

Figure 6: Una bacheca con SpringPad

L’ultima applicazione che passo in rassegna è BasKet, una di quelle piccole gemme delle quali poi non si può più fare a meno. Si tratta di un block notes universale per il desktop KDE con funzionalità di pinboard. BasKet è organizzato in contenitori, dei basket appunto, all’interno dei quali si può rilasciare di tutto con un semplice drag & drop: immagini, file, link, collegamenti a cartelle sul filesystem, riferimenti ad altri basket e addirittura i launcher delle applicazioni! Con un click si creano note su cui scrivere testo libero, compilare todo list con checkbox e indicatori di progresso e aggiungere formattazione. Un basket può essere organizzato in forma di lista oppure a colonne, ma il meglio si ottiene con una disposizione senza vincoli, a bacheca, dove gli oggetti possono essere spostati liberamente. Sottotraccia i basket sono cartelle che contengono tutti i file che vi sono stati immessi, incluse le note testuali salvate in formato HTML. Si può impostare la posizione in cui BasKet salva i dati, facilitando così la sincronizzazione su ownCloud e rendendoli teoricamente disponibili anche in mobilità; in pratica però è assai difficile scrivere note o inserire oggetti dai dispositivi mobili.

Pro
ha tutte le funzionalità che si possono desiderare da un blocco appunti per desktop; sincronizzabile con ownCloud o altri servizi.
Contro
non utilizzabile da tablet o smartphone.
Figure 7: Alcuni appunti sull’apertura della P.IVA

Figure 7: Alcuni appunti sull’apertura della P.IVA

Figure 8: Una reference per Java

Figure 8: Una reference per Java

Conclusioni

SpringPad lo uso da poco tempo, è molto interessante, bello e piacevole da utilizzare, ma è su Evernote che ho un migliaio di note: ci finiscono i check-in di Foursquare, le (G)mail con specifici tag, gli articoli di GReader contrassegnati con la stella, ritagli di pagine web, bookmark e naturalmente appunti vari. E’ un servizio da cui attualmente dipendo molto e questo mi spaventa. Per cui sto progressivamente introducendo nell’uso quotidiano sia BasKet (che comunque utilizzavo già prima di Evernote) che le Note di ownCloud: nel primo ci finiscono soprattutto documenti e appunti che mi servono durante il lavoro al computer, mentre nel secondo credenziali di accesso, PIN, numeri di conto, IBAN e altre informazioni molto delicate di cui posso aver bisogno anche in mobilità. Insomma, ogni nota con lo strumento giusto.

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